3 AGOSTO                                          1 giorno e partenza

 

Sera precedente

Luca , sei certo di sentire la sveglia? Io non la sento di sicuro

Queste parole sussurrate nel buoi del salotto di quella che era allora casa mia furono le ultime pronunciate da Evio per quella notte di tantissimi anni addietro.

L’amico genovese era giunto a Firenze nella tarda serata e pernottava da me in modo tale da fare le cose con calma la mattina successiva.

Il pullman per l’agognata Grecia sarebbe partito alle 6 a.m. e lui, da buon dormitore, gradiva essere gia’ in loco e non muoversi ad orari impossibili per lui. Oddio non che le 5 a.m. ( ora di sveglia prevista) fosse un orario normale per il bitorzoluto genoano ma? Ma la grecia e le pipate che ci saremmo fatte a Skiatos meritavano pur qualche sacrificio.

 

Mattina del 3 Agosto ore 5.25

Ma Porchissima Puttanissima dell’Evissima Maialssima

SVEGLIA EVIO, SVEGLIAAAAAA !!!!!!

Cristo santo. Per tutto l’anno appena trascorso la sveglia era puntata tutte le mattine alle 6 ed io?

Io alle 5.55 mi svegliavo e così non avevo mai avuto bisogno di far trillare la suoneria che a dire il vero non sapevo nemmeno che melodia avesse.

 E stamani che dovevi servire davvero cosa fai, brutta sveglia di merda. Non suoni?

Comunque ore 5.25 sveglia. Ore 5.55 Piazza Stazione ( lascio immaginare come sono stati effettuati i preparativi per il viaggio).

Al nostro arrivo vedemmo un gruppo di persone che si accalca attorno ad un pullman definibile “ vissuto”. La prima persona che mi dette nell’occhio fu Paolo M.( mi ricordo teneva in mano un cartoncino bristol con sopra scritto a caratteri cubitali  TINACCI GROUP ) che a modo suo urlo’ al mondo la gioia di vederci.

Sono arrivate le due teste di cazzo che si preoccupavano che Noi potessimo fare tardi FAVE !!!!“

 Era vero, per molti giorni li avevamo pregati di essere puntuali, di non arrivare in ritardo e poi al momento finale in ritardo eravamo arrivato noi.

Ma chi se ne frega,

ce lo dobbiamo fare a punta e io mi preoccupo di iniziare le vacanze con queste pinzillacchere. Foto di gruppo con il cartello e via sopra il pullman.

Prima parte del viaggio tranquillo, dormivano tutti e forse per tale motivo non si accorsero che l’automezzo “ vissuto “ poco dopo Arezzo  passò da una velocità di crociera di 100-120 chilometri orari a poco piu’ di 70-80. 

Vorrano risparmiare carburante” pensavo e invece quando mi accorsi che nei rari tratti di discesa mettevano in folle iniziai a preoccuparmi.

Infatti poco dopo Orte sosta in area di servizio. Noi a piasciare mentre i due autisti erano con la testa dentro il vano motore.

Piuttosto dubbiosi sulla sicurezza meccanica del mezzo rimontammo e partimmo verso la citta’ eterna, verso l’urbe.

La’ dove ci avrebbe dovuto aspettare Pippo!

Arrivati in piazza ***** ( non mi ricordo il nome) , avremmo dovuto fare una breve sosta per imbarcare i turisti romani, ma edotti dai fiaccherai che la sosta si sarebbe prolungata per “ un po’ di tempo” ci recammo in un veloce giro delle strade circonvicine che pero’  dimostrandosi squallide e impersonali ci obbligarono a ritornare nella piazza e a bivaccare sul bordo di una grossa fontana situata nei pressi della fermata del pullman.

Sandrino, che nel frattempo si era finalmente chetato aveva iniziato ad adocchiare le femmine che passavano. Emetteva dei guaiti di piacere accompagnati da una salivazione accentuata e alla comparsa di miliardi di pustole. Ad un certo punto la nostra attenzione fu destata dal passaggio di uno splendido sedere che si prolungava in un gran bel pezzo di gambe.

Credo che ognuno di noi, tranne Guidone che aveva appena iniziato il letargo che lo avrebbe accompagnato per il resto della vacanza, ebbe nel proprio intimo svariati pensieri sull’utlizzo del sedere stesso.

Ma solo uno, impavido e temerario osò esporre a chiare lettere ciò che pensava.

“ L’HO VISTA PRIMA IO !!!”””

Cosa ?  brutta testa di cazzo !

Che hai visto per primo?

 E se anche l’hai vista per primo cosa urli?

Non so’ se vi ricordate l’urlo; primitivo, potente, imperativo.

Tutti, a partire dalla proprietaria del culo si voltarono verso Sandrino che resosi conto dell’attenzione rivolta alla sua persona non riuscì a proferire verbo e , barando, inizio ad osservare i pesci dentro la fontana.

Iniziava a fare caldo e quindi ci riportammo verso il bus e passando accanto al meccanico che era stato chiamato dai fiaccherai ascoltammo, con stupore e preoccupazione cotali parole

Aho , nun ce sto’ a capi piu’ gniente

Esaltante, niente da dire esaltante.

Vabbuo’, partenza per Napoli e poi a seguire non stop sino a Brindisi.

Ecccoci arrivati al tavoliere delle puglie.

Maremma come sono belli questi ulivi, maestosi enormi. In Toscana non ne abbiamo di simili. E poi guarda che belle queste masserie , veramente bello

Dopo 200 chilometri di tavoliere i commenti erano leggermente diversi

Maremma che palle questi ulivi, non ne posso piu’. Che palle queste cazzo di tuguri che loro chiamano masserie, ma che gli cascassero in  testa. Quando torno a Firenze burro, solo burro per condire e in culo all’olio e agli ulivi

Nel frattempo , visto che era da Napoli che non ci fermavamo per una sosta urinaria, ognuno di noi in base alle sue necessita vescicali iniziava ad urlare al fiaccheraio di turno di fermarsi al prossimo autogrill.

Uno di noi, non ricordo chi minaccio’ addirittura di farla nel corridoio del pullman; ma niente

A diritto, a diritto a tutte le aree di servizio …….

Marco, che aveva dormito ininterrottamente dalla partenza da Napoli, decise che era il momento di svegliarsi   .

“ bisognerebbe che il bus si fermasse, devo pisciare”

Sie’, poera fava, ora arriva LUI che si e’ appena svegliato e chiede di fermarsi.

E noi? Che lo chiediamo da almeno 80 chilometri?

E infatti ……       pochi secondi dopo, freccia e fermata all’autogril.

Da allora mi e’ sempre rimasto il dubbio che Marco di secondo cognome faccia SITA.

Svuotamento veloce della vescica e via per l’ultima tappa.

Eccoci a Brindisi davanti al traghetto che ci avrebbe portato nella terra di Aiace Telamonio e Aiace Oileo ( e dagli, l’ho scritto poche righe sopra non reggo piu’ l’olio….   PerDio)

Imbarco e prima gaffe personale  della serata.

Una mezza sega con divisa bianca immacolata chiede i documenti prima dell’imbarco. Quando e’ il mio turno lo vedo turbato nel vedere il mio documento. Probabilmente la foto fatta con i capelli tagliati a zero non era molto somigliante con l’originale davanti a lui.

 L’incertezza era dovuta  probabilmente al fatto che  erano almeno 6 mesi  che non mi tagliavo i capelli e almeno tre settimane che non me li pettinavo ( sulla data sono certo visto che tre settimane prima avevo fatto l’esame di patologia medica e prima dell’esame i capelli me li ero pettinati di sicuro, o almeno spero ! ) e solo voi, cari amici, potete apprezzare la differenza che ci poteva esserci tra la foto e l’originale che l’omettino stava scrutando in cerca di qualche segno di riconoscimento.

Dopo pochi secondi di imbarazzo decisi di aiutare l’ameba umanoide  ( che per inciso scoprimmo dopo essere il vice comandante)

Ma porca puttana, sono io con i capelli piu’ corti. Che me li devo tagliare qui al momento?”

E con ampio gesto mi tirai indietro la massa informe di capelli . Probabilmente spaventato per i tre o quattro chili di forfora che caddero nel movimento l’omettino decise di farmi passare senza altri accertamenti.

Eccoci a bordo, finalmente in partenza e comodamente seduti nel posto poltrona prenotato.

maremma come sono scomode queste poltrone” ( ricordate che erano almeno 12 ore che eravamo strizzati nei seggiolini del pullman.

Decidiamo di andare a rifocillarci. Tutti tranne Paolo R. che preferiva saltare per risparmiare.

Al ristorante iniziammo a capire che forse non eravamo proprio il genere di clienti a cui i camerieri erano abituati.

Tavoli imbanditi con tovaglie extra lusso su cui erano appoggiati almeno tre bicchieri, 2 coltelli, tre cucchiai e almeno una dozzina di forchette per ogni desco.

Anche gli altri clienti non erano propriamente simili a noi. Quasi tutte famiglie, molto eleganti e soprattutto silenziosi e rispettosi del galateo.

La cosa ci insospettii parecchio e ci recammo a vedere il costo medio della cena.

11.5 DOLLARI ?????? e per di più pagati in anticipo !!!!!

Ma che son grulli? Tutti questi soldi per una cena? Ma sai quante patatine fritte c’entrano con 11.5 dollari?

Andiamo a cercare un panino……

Noooo Panino.

 Ci avrebbe risposto un cameriere che avremmo incontrato pero’ solo dopo due anni in isola croata.

E allora , ob collo torto, ristorante sia.

Ci mettiamo a sedere e dopo tre microsecondi arrivano le prime portate assieme ad un vino che …

ma che cazzo di vino c’hanno portato, e’ peggio addirittura di quello di Guido!”

Avevamo appena fatto conoscenza con il vino “ retsina” un particolare vino bianco greco dal forte sapore di resina. Uno schifo totale.

A questo punto dobbiamo vendicarci e decidiamo di STUPIRE !! Cosa che peraltro ci e’ sempre riuscita benissimo.

Molti risucchi nel sorbire la minestra che ci era stata portata, ma soprattutto qualche rutto inserito nel mezzo della nostra discussione ( urlata ) in cui si trattava di maiale, troie, trombate, culo etc. etc. fecero in modo che almeno i nostri vicini di tavolo si sbrigassero a finire la cena e ad alzare i tacchi.

Finalmente finito il vino decidiamo di prenderne un’ alta bottiglia per rifarsi la bocca.

I camerieri probabilmente imbarazzati non rispondevano ai nostri cenni di chiamata tiravano diritti e non si fermavano per prendere la nostra nuova ordinazione. 

Qui ci portano per il culo!!! E Allora?

“ MARIO NDO’ TU VAI? VIENI QUI CHE CI S’HA SETE

Urlato in una sala da pranzo silenziosa e inondata solo da un mesto sussurio proveniente dagli altri tavoli e dal nostro interloquire sì forbito e sì  ovattato  ebbe l’effetto di una bomba.

Si girarono tutti compresi i camerieri che, si voltarono all’unisono a guardare quello che pareva il maitre di sala che piuttosto accigliato si reco’ al nostro tavolo.

“ cosa desiderano i signori’”

Senta abbiamo assaggiato questo vino, che fa veramente recere. Ce ne potrebbe portare un’altra bottiglia che costi poco ma che sia buona

“ Ma che siete toscani? “ .

Si. Di San Gimignano per la precisione’

“ La conosco benissimo, ho dei parenti in quella bella citta’. Conoscete per caso …. ? ( probabilmente il poero Beppe)

ma certo, che gran brava persona e come e’ gentile e simpatico. Ci giochiamo a carte tutte le sere” dicemmo mentre ognuno di noi pensava  “ ma chi cazzo lo conosce?”

Avete ragione quel vino e’ veramente fetido, ma che volete alla gente bisogna servire quello che vuole e allora facciamo cosi’. Quella bottiglia non la pagate e io vi porto un vino che mi rammenterete.

E cosi’ rivoltosi al cameriere piu’ vicino

una bottiglia di ???? a questi miei amici

Dopo pochi secondi era in tavola una bottiglia di bianco veramente notevole e il cameriere ogni 3 minuti era da noi a informarsi se il vino era di nostro gradimento e se avevamo qualche altra necessità. Brindisi generale alla salute del metre e dopo pochi secondi ecco arrivare un enorme gelato che non avevamo pagato.

con i saluti del metre”.

Prima di andare via andammo a ringraziare il nostro salvatore e grati ci recammo sulla tolda della nave per digerire la cena che nonostante il costo era stata molto gradevole.

Ci recammo nella zona notte ma, dopo pochi minuti, ci accorgemmo che il sonno era impossibile.

Mi ricordo che vicino a me c’era una famiglia con un neonato. Tra i pianti dell’infame e le chiacchere della mamma era impossibile abbracciare Morfeo.

Presi lo con il sacco a pelo e mi recai sul ponte dove mi accorsi che anche il buon Evio aveva avuto la stessa mia idea.

Goanfiaggio materassino, veloce buonanotte e ron ronf il sonno scese su di me nel bel mezzo del mar adriatico direzione  FICA !!!!.