T
LETTERE AL DIRETTORE
Caro Signor
Direttore,
ma io dico, ma
chi è, o forse è meglio dire che cosa è, quel tale che scrive l’articolo di 3a
pagina? Che ci azzecca con il resto del giornale? Io non ho studiato tanto, ma
però, né a scuola né al banco del droghiere dove lavoro, si sente mai parlare
di cose così.
Ora io mi
domando e dico, ma non lo pagherete mica! Che, se lo pagate, non è giusto
spendere i soldi così !!!!!!!!!!!........
Persino un
amico mio e di mio fratello, che ha studiato fino alla 1^ liceo, dice che non
capisce niente di quelli articoli, e neanche leggendoli più volte si riesce a
ridere delle barzellette che scrive: anzi, alla fine mi sento triste perché non
sono neanche sui carabinieri, non c’è di mezzo Crassi né i negri.
Non sarà mica
che il Divino sniffa la Coca Cola, perché con i tempi che corrono ...
Spero che tu,
Direttore, dall’alto del potere e della tua somma sapienza possa far finire
questo inutile spreco di foglio.
La saluto con
enorme servilismo.
Suo
Piergiobatta Guardamagna, Molassana, GENOVA.
Carissimo Piergiobatta, sa, io adoro che i miei lettori mi
salutino con enorme servilismo, perché da che mondo è mondo un lettore servile
è un buon lettore. Sono anche stato nella sua ridente cittadina, Molassana,
stupendo borgo medievale nei pressi di Pieve Ligure, dove ho mangiato bene e
bevuto ancora meglio.
Ma veniamo a noi: il problema è che alla terza pagina del
Rutto ultimo scorso c’è la seconda metà dell’articolo di fondo da Me Medesimo
scritto per illuminare le vostre oscurate menti. È quindi fuor di dubbio che
non sia quello l’articolo a cui accenni, perché da buon lettore servile hai ben
notato chi sono gli autori degli articoli, e, visto che fai accenno all’altezza
del mio potere e alla sommità della mia sapienza, sono certo che non hai
pensato neppure per un attimo che IO abbia scritto le cose a cui accenni.
Penso piuttosto che tu ti riferisca all’”oroscopo dello
stregone” pubblicato a pagina 4. Vedi, tu stesso dici che non hai studiato
tanto, e infatti dalle tue note si deduce la tua disaffezione ai banchi di
scuola. Non c’è niente da capire, si tratta solo di una previsione astrologica
fatta su rigorosi dati di fatto e basata su astratti calcoli aritmetici per
dire alla gente come gli andranno le cose in quest’anno. Non c’è niente da
ridere, perché si tratta di cose che riguardano la vita di ciascuno dei
menzionati soggetti nell’oroscopo.
Vorrei altresì attirare la tua attenzione sul fatto che sui
carabinieri si può ridere quanto ci pare, ma nominare Bettino nelle barzellette
è una cosa che non va troppo per bene, non in quanto persona ma in quanto
socialista, perché sai, il partito socialista tra un poco ci darà il ciclostile
per il nostro giornale e allora ... mi capisci, vero?
Senti, io non so se questo tale Divino sniffa Coca Cola: per
me può pure farsi le pere con la Sprite, basta che non ci arrivino i
Carabinieri in redazione. Non tanto per i carabinieri in sé, quanto per il
fatto che ci toccherebbe offrirgli un paio di bottiglie di vernaccia del
Bigazzi.
Se ti può tirare su il morale, sappi che il tipo che scrive
la rubrica sull’oroscopo non percepisce una lira per la sua collaborazione al
“Rutto”, e, anzi, si porta da casa i fogli di carta su cui scrivere le sue
note. L’unico compenso che ha, è una fetta di pizza al taglio comprata con i
soldi di sandrino. In ogni caso, se non sei convinto ti prego di passare in
redazione, così vedrai con i tuoi occhi.
Rimani sempre servile.
§§§
Distinguissimo
Signor Direttore,
non sono qui per parlare di tutto lo scisma umano, ma mi smeraviglio che si vadi sempre a baicottare i Signori Vigili Urbani come se fosse colpa loro che invece, alen passen, sono spesso vittime di iter quo, mentre la colpa va amputata ad altri.
Presempio,
tanto pur purè, come quello che ho visto in Fulsvaghen colto in fragrante,
ubriaco di uodca che, con un riso sardolinico e con parole scorrevoli, ce
l’aveva con il vigile che giustamente ci dava la multa.
Rinnovello il
desiderio che urge soluzionare che non ricevano colpe in dequazione per cose
che esalano dalle loro competenze. Vorrei che si fasse qualcosa per loro sotto
l’egidia del “Rutto della Vigna”.
Mi esimio di
aggiungere altro per motivi di correzione.
Arrivederglielo,
TULLIO
Carissimo Tullio, perdoni il tempo occorsomi nel rispondere
alla sua eruditissima lettera, ma sa, mi ci è voluto un po’ di tempo per riuscire
a tradurla. Poi un amico mi ha detto che il suo era puro Celto-Ligure, e
allora, con l’aiuto di un caro amico che abita in un paesino della Lunigiana,
sono finalmente riuscito a comprendere cosa Lei cercava di comunicarmi. L’unica
cosa della sua lettera che non ho capito, è se Lei, “esimio”, sta dalla parte
dei Vigili urbani oppure se sta contro di loro. Sa, siamo sotto elezioni, e io
avrei bisogno di una sua maggiore chiarezza a riguardo onde evitarmi pericolose
figurette che potrebbero avere nocive ripercussioni su di me in futuro. Deinde
in media stat veritas, proviamo a riragionare di quella razza bastarda che lei
menziona. Lei mi chiede che “IL RUTTO” prenda posizione a riguardo, e io sarò
felice di esaudirla.
I Vigili sono una razza destinata a scomparire, perché la
gente si è veramente bacata le palle di trovare la multa sul parabrezza; e poi
vai a parlarci hanno sempre ragione loro: ma le pare possibile che abbiano
sempre e comunque ragione, neanche fossero perfetti. Poi hanno delle manierine
che ti raccomando. No, proprio non va, e ne trovi certi che con una ben nota
faccia a culo ti dicono che Lei è un povero stronzo e che le è andata ancora
bene che loro sono buoni, sennò le facevano portare via la macchina con il
carro attrezzi. Non so se lei conosce qualche vigile: io sì, purtroppo. Si
chiama sandrino, e preso senza cappello sarebbe anche un buon ragazzo, anche se
un poco coglione, ma nessuno è perfetto; però, se lei gli mette l’odiosa
uniforme addosso, ecco che si trasforma, non conosce più nessuno, sbava, cerca
di mordere, le pustole si ingrossano e qualcuna esplode inondando il
contraddittore di pus, e poi la multa la fa lo stesso. Sono una razza di
stronzi ed andrebbero eliminati fisicamente: questo è il mio consiglio se Lei
ha la possibilità, altrimenti eviti di posteggiare in divieto di sosta.
Un’ultima cosa: Lei mi saluta con un “arrivederglielo” che
non ho ben compreso. Caro Tullio, io me lo rivedo solo quando piscio.
Un saluto.
§§§
Caro
Direttore,
vorrei
focalizzare la Sua Attenzione su una questione che attanaglia il mio
subconscio: ma perché il “Rutto della Vigna” non ha uno sponsor? Come fate a
sopravvivere? La prego, non mi lasci ancora nelle tenebre dell’ignoranza.
P.S.: E non mi
venga a dire che campate sulle 2000 lire del prezzo di copertina !
Vostro Eraldo
Gippaz
Caro Eraldo,
mi fa sempre molto piacere ricevere lettere da nuovi
lettori, perché ciò vuol dire che il “Rutto” si allarga. Ma tu, come lettore,
dovresti sapere che il “Rutto” costa solo 1.000 lire, e non duemila come
erroneamente scrivi. In ogni caso è vero, non dobbiamo prenderci per i fondelli
oppure, come si dice dalle mie parti, “ciullacci dì pé i’ billo”. Non abbiamo
uno sponsor perché non lo abbiamo ancora trovato; e sai, è difficile trovare
uno sponsor che sia disposto a tirare fuori i soldi e a farci fare tutto quello
che vogliamo al tempo stesso. Sopravviviamo, con il ricavato delle vendite
degli arredi sacri che sistematicamente rubiamo nelle chiese, con lo
sfruttamento bieco della prostituzione e l’istigazione dei minorenni
all’accattonaggio, e con le percentuali sulle multe che facciamo come
ferrovieri e vigili urbani. Se ti avanza qualche lira sai dove mandarla.
P.S.: Le nostre madri non sanno niente di tutto questo.