LETTERA A COSSIGA
Caro
presidente io sono un bambino che mi ritengo un monte
buono ma la mia mamma dice che gli rompo i coglioni e
allora ogni spesso m’arronza qualche ceffone ma però
io dico che non è giusto perché io ti vedo in televisione che dici tutte quelle
cose e io invece non le posso dire perché sennò ne busco e allora io mi chiedo
ma perché non lo posso fare anch’io e ho provato a esternare in pubblico ma il
vigile la merda me l’ha fatta togliere con le mani e allora ho tirato le
picconate ma il mio babbo mi picchiava tutte le volte che guardava il buco che
avevo fatto nel muro di cucina e allora ho capito che come tu hai insabbiato
Gladio e il caso Moro io potevo insabbiare le mie malefatte e ho riempito il
giardino di sabbia ma i miei genitori mi hanno messo a pane e acqua per un mese
tenendomi chiuso nella camera ma non quella dei deputati dove ci si diverte si
mangia si beve si fanno le risse e non si lavora e allora io ho fatto
l’obiettore di coscienza vestendomi di rosso ma la mia mamma mi ha detto che io
la coscienza non ce l’ho e che rosso mi faceva di botte ma allora dimmi tu chi
ce l’ha ma io spero che tu intervenga in mio favore perché tanto tu intervieni
sempre anche per le cose più inutili e guarda che questa lettera non è falsa
come quella di Togliatti che poi anche la seconda che
è vera è uguale alla prima e allora io ti aspetto con fiducia
tuo Achille