“MA VADA IN CULO IL SINDACO, LA PRO LOCO E ANCHE IL CINEMA DI TONO. BASTARDI !!!!!”
Erano giorni duri, quelli di tanti anni addietro.
Eravamo tutti riuniti a Sangi per le feste natalizie che, essendo ormai passate, lasciavano campo ai preparativi per la festa dell’ultimo dell’anno.
Come al solito la notte del 31 era nostra abitudine organizzare quella che per noi sarebbe dovuta essere una splendida festa in modo da poter vivere la fine dell’anno in corso e la nascita del futuro assieme ai nostri amici e conoscenti. Da molti anni questa nottata era un appuntamento fisso del nostro repertorio mondano e i preparativi per poterla effettuare al meglio erano da sempre fonte di divertimento e preoccupazione al tempo stesso.
Tutto era pianificato.
IL POSTO DOVE EFFETTUARLA.
Normalmente a quei tempi la casa in campagna di Guidone era la nostra meta festaiola. Aveva tutto.
4 mura e un tetto innanzitutto .
Era fornita di riscaldamento centralizzato nel senso che c’era un camino nella stanza centrale.
Non era abitata e quindi eventuali magagne arrecate dalla festa e dai suoi partecipanti sarebbero state scoperte a estate avanzata; periodo in cui, in concomitanza con la stagione dei terremoti, riprendevano i lavori di ristrutturazione.
Era isolata in mezzo alla campagna sangimignanese e quindi potevamo fare tutto il casino che volevamo.
GLI ADDOBBI
Era tradizione che i festoni e gli addobbi fossero forniti, inconsapevolmente, dalla curia locale.
Inconsapevolmente in quanto il materiale per rendere più allegra e glamour l’abitazione di capotondo proveniva dall’albero di Natale che tutti gli anni il buon Don Grassini allestiva nella piazza del Duomo di Sangi.
Intendiamoci nessuno di noi ha mai inteso RUBARE alcunché alla propositura sangimignanese, prendevamo solo A PRESTITO CON DIRITTO DI RISCATTO ENTRO 99 ANNI tutto quel ben di Dio che , una volta finite le feste, avrebbe sicuramente fatto una fine ingloriosa.
Nella migliore delle ipotesi sarebbe stato messo a prendere la muffa da qualche parte oppure, nella peggiore, gettato via nell’immondizia.
E allora noi , pionieri del riciclaggio, preferivamo differenziarlo all’origine. Lasciavamo infatti l’albero e prendevamo tutto cio’ che lo addobbava, festoni, luci, nastri colorati e talvolta , durante gli anni più ricchi, anche le palle colorate.
Un anno fummo anche scoperti dalla guardia giurata di ronda notturna ma questa , come direbbe Fabio, e’ un'altra storia.
GENERI ALIMENTARI E BEVANDE
Questo era un campo dove eccellevamo. Tutto era pianificato fino all’ultimo salatino o panettone.
Per rendere più difficile l’operazione dovevamo anche tenere conto della “scorta per Sandrino”.
Questa quota parte della spesa era devoluta ad un fondo alimentare da investire per l’organizzazione della tombolata dell’epifania, che tutti i Saggi porta via ( nel senso che era l’ultima festa assieme e poi tutti a casa con appuntamento Pasqua ).
Al fine di poter di dar vita a questa riserva eravamo costretti a distrarre fondi dalla contabilita’ generale. Eravamo diventati talmente bravi che la Fininvest ha organizzato a suo tempo un master per poter analizzare a fondo le nostre tecniche.
La seconda fase era la “ SPESA ALLA COOP”.
Solo chi ha partecipato concretamente a questo rito può capire quanto divertente possa essere fare la spesa.
Ritrovo al mattino presto ( una delle poche volte se non l’unica in cui Evio si alzava prima delle 10) e via verso la Coop. Un carrello a testa e poi “ scaffali arriviamo !!!!”.
Non sempre la spesa era scevra di pericoli. Mi ricordo un anno, quando ancora la coop di Poggistronzi era vicino al cavalcavia della ferrovia, che la spesa fu effettuata con la scorta armata messaci a disposizione dal corpo dei marines degli Stati Uniti d’America. Infatti non appena entrati ci accorgemmo che erano presenti negli scaffali delle armi giocattolo molto particolari. Erano quelle imitazioni di mitragliatori di colore nero con il caricatore di un bel rosso sgargiante. Ci avevamo giocato tutti da piccoli e ci venne spontaneo, presi dall’atmosfera festaiola, di rivivere attimi di giovinezza. Mentre alcuni di noi facevano la spesa altri si aggiravano fra gli scaffali a cerca dei “viettong” che potevano tendere un imboscata alla convoglio alimentare . Pippo superò tutti quando, spuntando fuori da dietro una colonna di pelati, urlò ad una vecchietta “ AOH, LASSA STA’ ER PELATO, SPORCA VIETTONG” e questa povera donna lanciando un urlo fece cadere per terra il barattolo.
Le commesse del banco salumi erano le nostre vittime preferite.
“ buongiorno ci servirebbero 3 chili di salame, 2 chili di
prosciutto, 2 chili di mortadella nostrale grazie.” E quando le poverette ci
dicevano che sarebbe stato gradito ripassare nel pomeriggio almeno avrebbero
fatto tutto con calma noi, con tutta la grazia che da sempre ci
contraddistingue “ ma nemmeno per sogno, ci
servono subito stasera di sà da fare !!!”
“ ma gli altri clienti?” ci chiedevano imploranti
“ avevano ad arrivare prima”
Si creavano delle code fenomenali e noi? Ci divertivamo come matti ad infilarci in mezzo a quelle povere donne che aspettavano il turno e…
“ certo , questi ragazzi non
hanno niente di meglio da fare”
“ vagabondi,andate a
lavorare”
“ certa gioventù non ha
rispetto per niente e per nessuno”
Vi lascio immaginare il vespaio che tiravamo su e mentre la massaia di turno, incazzata come un puma, ci dava ragione ad alta voce.
“ certo che vergogna, meno male che non sono tutti come quei drogati” oppure “ se era i mi figliolo lo riempivo di sberle” il rizza casino di turno ( normalmente ero sempre io) con fare innocente e guardando negli occhi la povera donna che fino a quel momento aveva trovato in me un appoggio morale
“ Guido mi sono dimenticato… fai fare anche altri due chili di cotto e
fallo fare a fette fini mi raccomando che se no mi stucca !!!! “
RICCHI PREMI E COTILLON
Beh questo era facile da risolvere
I ricchi premi e i cotillon eravamo NOI PERDIO !!!
PARTECIPANTI ALLA FESTA
I nostri amici, talvolta gli amici degli amici ( ma molto raramente) e soprattutto loro LE DONNE, senza le quali nessuna festa era pensabile.
Mi sono chiesto spessissimo perchè sentivamo il bisogno di avere un congruo numero di appartenenti al sesso femminile alle nostre riunioni festaiole quando poi, all’atto pratico nessuno di noi se le filava.
Il nostro rapporto con le ragazze di allora e’ stato uno dei misteri misteriosi dei nostri anni giovanili.
Senza di loro ci mancava qualcosa ma quando c’erano nessuno le considerava.
Probabilmente proprio perche’ non considerate le ragazze sono sempre state molto attratte dal nostro gruppo. Prova ne e’ che in alcuni momenti della nostra storia il loro numero superava abbondantemente il numero di maschietti presenti alle nostre celebrazioni.
Ma quell’anno c’era un imprevisto !!!
Il comune organizzava il primo veglione di fine anno al cinema di Tono. E le donne?
Attratte dalla novita’ e dalla fastosità del programma avevano deciso di aderire in gruppo all’iniziativa comunale e si erano recate, in blocco, a prendere informazioni all’ufficio della proloco in piazza del Duomo gestito da Guerrino
“MA VADA IN CULO IL SINDACO, LA PRO LOCO E ANCHE IL CINEMA
DI TONO. BASTARDI !!!!!”
L’imprecazione lanciata ad alta voce nella fumosa atmosfera del retro del bar di Fiorenzo ruppe il mesto silenzio che si era creato dopo l’ ennesimo conteggio di coloro che avevano dato conferma della loro presenza alla nostra festa.
“ 25 MASCHI E 3 DONNE….. SIAMO
NELLA MERDA”
Come fare ad attrarre un numero congruo di ragazze in quel di Ciuciano al fine di pareggiare i conti con la moltitudine di maschietti presenti?
Già bel problema !!
Non potevamo certo fare affidamento sul nostri fascino che, se mai esistito, non era tale da permetterci di rimpinguare il numero delle partecipanti.
La scontro era impari e questo gap era aumentato dal fatto che quell’anno Guidone non era dei nostri. Aveva trovato il modo di passare l’ultimo dell’anno in Russia assieme ad altri sangimignanesi. La casa era comunque assicurata dalla presenza di Manula, sua sorella, e dalla mia faccia tosta ma anche questa, come direbbe Fabio, e’ un’altra storia.
Insomma la situazione e’ drammatica
30 mattina. Abbiamo appena trovato il posto dove fare la festa , gli inviti sono stati emanati ma esiste una sproporzione cosmica tra ragazze e ragazzi.
Non ci viene in mente niente per poter riequilibrare le sorti della nostra festa e allora.....
La prostituzione piu’ bieca.
Imploriamo le tre donne che verranno con noi di mettere parole buone con le loro amiche, Apriamo la festa ai peggio tegami di San Gimignano e del contado circonvicino ma soprattutto mettiamo a giro la voce che il veglione sara’ una cacata pazzesca.
30 pomeriggio, qualche adesione femminile ci rasserena e ci fa sperare in un raccolto migliore il 31 mattina.
Festeggiamo il tutto con il solito vernaccino da Fiorenzo quando ……
Dio si manifesta sul tavolo da biliardo su cui stiamo conducendo stancamente l’ennesima carambola.
Non ricordo di chi fu l’idea; forse Evio ebbe l’intuizione iniziale e tutti assieme la elaborammo al meglio.
Bottega del Piccino.
“ buona sera, ci
occorrerebbero 4 cartoncini bristol, un pennarello nero punta extralarge e
della colla”
Tutto era pronto.
Cena veloce e nuovamente retrobottega di Fiorenzo. Preparazione del materiale occorrente e ricca partita a tre sette per tirare tardi .
Ore 3 del mattino, piazza della cisterna, un vento gelido a spazzare il silenzio che ci circonda. Un cazzo di finestra ancora illuminata che ci impedisce di portare a termine l’azione vendicativa verso l’odiato veglione comunale.
Mi ricordo ancora che la faccia del Divino era di due colori. La parte rivolta verso l’arco dei Becci ( da cui arrivavano folate di tramontana) di un colore bianco cianotico mentre l’altra meta’ del volto ( rivolto verso piazza del Duomo) di un rosso fragola intenso.
Nasi gocciolanti, mani in tasca o battute tra loro, brividi di freddo mentre guardiamo la madre di tutti i manifesti pubblicitari del veglione. Gigantesco, monumentale affisso al posto che normalmente era occupato della locandina pubblicitaria del film in programmazione da Tono.
“ma quando cazzo và a letto
sto stronzo, ma vai a dormire bastardo !”
Ore 4 , la situazione non cambia.
Si odono frasi che seppur sussurrate a bassa voce paiono amplificate dal silenzio che ci circonda
“ Oh ragazzi mi importa una
sega del nottambulo , facciamo quello che dobbiamo fare e andiamo a letto che
mi si stanno gelando anche i coglioni”.
Veloce corsa sotto le logge dove abbiamo nascosto il materiale
“Dai dai muoviti” ………
“ passami la colla, muoviti”…….
“ No…
No mettilo piu’ di tralice, ancora un po’. Perfetto
!!!!”
Ed ecco il risultato
PRIMA DEL NOSTRO INTERVENTO
DOPO IL NOSTRO INTERVENTO
( cliccare sul
link) (
cliccare sul link)
NIENTE DA DIRE….
UNA VERA E PROPRIA OPERA D’ARTE
La stessa cosa era stata fatta a tutti i manifesti, inneggianti il veglione comunale, che erano stati affissi nelle strade del paese.
C’eravamo messi d’impegno e un’ attenta e meticolosa perlustrazione pomeridiana aveva permesso di identificare anche i più reconditi angoli di muro dove faceva bella vista di se l’odiato manifesto.
Quello in piazza della cisterna era stato l’ultimo ad essere modificato e finito il lavoro….
Buonanotte , a domani.
La mattina dopo, di buon ora, mi recai da Fiorenzo a fare colazione curioso di vedere il risultato della nostra azione notturna.
I manifesti modificati erano ancora lì, attaccatti al muro, e quel rettangolo recante la scritta “ ANNULLATO” li rendeva ai miei occhi BELLISSIMI.
“ Buongiorno Fiorenzo, oh che
e’ successo? Hanno annullato il veglione?”
“ Mah parrebbe ! Non vorrei
essere Guerrino stamani le vedi che casino succede”
Passano i minuti e iniziano ad arrivare anche gli altri. E tutti, non appena entrano nel bar, si sentono in dovere di commentare ad alta voce la clamorosa notizia.
“ E’ un vergogna. Per una volta tanto che il comune riesce ad organizzare qualcosa di carino e simpatico ……..” e con fare mesto e rassegnato si scuote la testa.
Ad un certo punto entra un energumeno incazzato come una biscia che chiede notizie.
“ Che ne sapete nulla del
veglione? Perche’ l’hanno annullato’”
E noi
“ boh, s’e’ letto stamani.
Avranno fatto male i calcoli e avranno preso troppe prenotazioni e ora
annullano tutto almeno fanno entrare chi vogliono”
La subdola congettura inizia a fare il suo effetto !
San Gimignano, come sapete, e’ un piccolo paese e come in tutti i piccoli paesi che si rispettino basta gettare un sasso che dopo pochi minuti viene riportato che e’ cascata la torre grossa e infatti verso le 9, orario di apertura dell’ufficio del turismo, in piazza del Duomo sono presenti almeno una decina di persone inferocite che aspettano il buon Guerrino per avere lumi sul dove avrebbero passato l’ ultimo dell’anno.
E noi?
Noi in mezzo a quelle persone a commentare ad alta voce l’accaduto.
Il Divino fu immenso quando affermò con un tipico accento genovese ( utilizzato allo scopo visto che il suoi eloquio forbito ne era scevro)
“ E pensare che io sono
venuto da Genova. Avevo letto sul Secolo XIX la pubblicità di questo veglione e
sono venuto apposta”
“ Come .. come? Sul secolo XIX?
Addirittura sui giornali delle altre regioni hanno fatto la pubblicita?
E ora che si inventano questo branco di fave?”
Zitti, arriva Guerrino.
Calmo calmo si dirige verso l’ufficio rimanendo sorpreso della gente che e’ in attesa lì davanti.
y e….
Non appena l’uscio a vetri viene aperto…… una folla vociante si precipita dentro
“ Come sarebbe a dire che e’ annullato” “ Annullato un cazzo, noi si viene a casa del sindaco” “ io ho prenotato all’inizio di Novembre”
Un casino mai visto, tutti ad urlare e il povero Guerrino a tentare di capire cosa diavolo stia succedendo. Va da se che noi siamo tra quelli che urlano di più e con le invettive peggiori nei confronti degli organizzatori dell’evento mondano.
Ad un certo punto nella confusione generale entra un energumeno che sapevamo essere un camionista che abitava alla Steccaia. Pare calmo e rilassato e
“ scusate, ho furia posso
chiedere un informazione?”
“ma prego ci mancherebbe !!!” e chi lo contraddice questo?
Si avvicina al banco dietro al quale Guerrino sta tentando di darsi un contegno lanciando alla marmaglia vociante occhiate inferocite. Afferra il bavero della giacca del povero impiegato comunale e praticamente lo tira di peso sul bancone urlandogli in faccia
“ TE ORA MI TROVI UN BIGLIETTO E ALLA SVELTA. STASERA IO E LA MI’ DONNA SI DEVE ENTRARE AL VEGLIONE ALTRIMENTI DOMANI IL TUO USCIO DI LEGNO LO RITROVI IN MEZZO ALLA PIAZZA,
SONO STATO CHIARO
!!!!!!!!!”
La nostra vendetta era compiuta, la mattina vide il povero Guerrino insultato più e più volte sino a quando decise di chiudere l’ufficio e di recarsi a togliere i manifesti modificati. Ma ..
Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi e non potendo sapere dove cazzo fossero stati affissi tutti i manifesti non poté completare l’opera e quindi la processione di persone incazzate e vocianti continuò per tutto il pomeriggio.
E la nostra festa?
Le ragazze, schifate da questa disorganizzazione decisero di venire in massa con noi e infatti quella fu una festa con un rapporto uomini/donne estremamente spostato a favore del sesso femminile. Noi potemmo passare un ultimo dell’anno memorabile e il veglione del comune?
UNA CACATA PAZZESCA