NOTTE DEI COMPLEANNI

Probabilmente era una notte di Maggio del 1982, quando ci ritrovammo, garuli e giulivi  per festeggiare la notte dei compleanni a casa di Bomberta in arte Papero Pingue

Come ben sappiamo la “ notte dei compleanni “ era la cena più alcolica e distruttiva dell’anno. La festeggiavamo a Maggio in quanto alcuni di noi avevano avuto i natali durante questo splendido mese

Non ricordo come mai quell’anno onoravamo, con la nostra presenza,  l‘ umile dimora di papero invece di gozzovigliare nel territorio della Repubblica?

Iniziamo

Serata calda, cielo azzurro, spalti gremiti … almeno 50.000 spettatori ;avrebbe detto il buon Ameri. Per la prima volta compare tra di noi il Mantovani.

Carissimo amico da moltissimi anni, mi aveva più volte espresso il desiderio di conoscere tutto il gruppo di Sangi  e quella sera eccolo in tutto i suoi 185 cm di altezza e 90 chili abbondanti di peso.

Non e’ che voglio essere particolarmente descrittivo ma faccio per far capire come il buon Pierfranco non fosse proprio invisibile e invece..

E invece, come al solito, felici di rivedersi dopo qualche mese dall’ultimo ritrovo ( Pasqua normalmente) non avevamo tempo per socializzare con amici e conoscenti che gli altri Saggi avevano portato al ritrovo.

Nessuno se lo caco’ di striscio e Pierfranco , uomo paziente, non si incazzo’ nemmeno quando si accorse che io invece di presentarlo agli altri ero gia’ attaccato al primo fiasco di passaggio.

La sua conoscenza fu approfondita dal gruppo durante la mangiata di baccelli e pecorino.

Fine cena, tasso alcolico ormai OVER, lunga tavolata con montagne di resti di baccelli gettati alla rinfusa  sia sul tavolo che per terra.

Risate, rutti, urli e un coro “ MANTOVANI FIGLIO DI PUTTANA, MANTOVANI FIGLIO DI PUTTANA “

Il caro Pierfranco in parte incuriosito dal fatto che qualcuno conoscesse il suo cognome e in parte incazzato perche’ non gli sembrava bello che un branco di illustri sconosciuti mettesse in dubbio le qualita’ morali della di lui madre si alzo’ e con voce stentorea  interruppe il coro con questa frase.

“ OH RAGAZZI, UN M’ AVETE CACATO PER TUTTA LA SERA E ORA OFFENDETE LA MI MAMMA!!

OH CHE V’HO FATTO’

Silenzio,

si sentiva addirittura i nostri intestini che ribollivano.

Segui’ sempre un silenzio, ma diverso dal primo era un silenzio perplesso.

“ ma questo che cazzo vole?”

“ E questo chi l’ha sciorto

Pensavamo ad alta voce.

A quel punto al Malenotti ( che era l’unico sobrio) venne una brillante idea

Ma che ti chiami Mantovani anche te’

La domanda , se pur strana ad un osservatore esterno, trova la sua ragione di essere in quanto il Mantovani rammentato nella canzone era l’allora presidente della Sampdoria ( merda).

“ Certo che mi chiamo Mantovani”

A questo punto un certo imbarazzo avrebbe dovuto prendere il gruppo, parole di scusa e spiegazione sarebbero dovute essere dette MA, noi siamo i Saggi e allora..

“ SCEMO, SCEMO, SCEMO”

Pierfranco era comunque contento. Aveva capito che nessuno voleva offendere sua madre ed era conscio del fatto che ormai il suo cognome se lo sarebbero ricordati tutti.

Eravamo tutti parecchio caldi, anzi di morto cardi e quindi andammo tutti fuori nel giardino della romana a sbollire i nostri spiriti. Oddio,  non era  solo il fatto che la temperatura corporea, aiutata dal vino offerto dal babbo di Totti, era alta ma anche il bisogno di poter “ romanamente” vomitare la cena per poter iniziare nuovamente.

 Quindi GIARDINO DI BOMBERTA.

Capisco che a una descrizione sommaria la nostra, piu’ che una cena tra amici, possa sembrare un vero casino ma e’ altrettanto vero che l’abitudine di liberare lo stomaco per poter riavvicinarsi al desco ci e’ stata tramandata dai nostri padri latini. Inoltre ognuno di noi ha specifiche modalita’ di sbronza a cui si attiene ( o meglio si atteneva) con cura e meticolosita’.

La migliore era quella di Guidone.

Prima di tutto perché era allegra ( cosa non da poco), spensierata. Quando il buon capotondo era cardo riusciva a fare pezzi di alto cabaret. Più di una volta ci ha portati a livelli di divertimento unici e insuperabili ( non da lui) che sono entrati nella storia dei Saggi.

Evio, la sua sbronza era sempre melanconica con sfumate note di depressione. Ma di questo modo di sbronzarsi ne parleremo tra poco.

Fabio, era ed e’ astemio e quindi OVA !!!. O meglio Ovino in quanto una volta, in Friuli, si e’ sbronzato ma non ha avuto caratteristiche salienti che possano passare alla storia. Normale nausea e vomito.

Barbaccia, a differenza di Fabio sono un cultore del Dio Bacco, ma difficilmente ho avuto problemi di nausea e vomito.  Mi spiace ma quello che combino quando sono sbronzo e che tonalita’ di umore ha la mia sbronza non posso dirlo in quanto una caratteristica saliente della mia ubriacatura e che la mattina dopo non ricordo piu’ niente.

Di Marco e Pippo non ho ricordanza di sbronze storiche.

Insomma eravamo tutti fuori in giardino , tutti tranne due di noi.

Uno era Evio che si era chiuso in una stanza da letto con la Filpas  a …….  ????? 

Boni, boni che si scopre nel finale.

L’altro era Squalone che briaco come un tegolo stava nel bagno della magione ( situato in cima ad una rampa di scale) con la testa dentro il WC e cantando il ritornello “ NON SON DEGNO DI TE, NON TI MERITO PIU’” ogni tanto tirava lo sciacquone e non appena l’acqua scendeva  interrompeva il mantra dicendo “ maremma ragazzi che bel freschino che c’e’”

Io dal canto mio, era disteso su una coperta abbracciato a Fabio. I nostri amici ci hanno detto che eravamo intenti a cantare a squarciagola canzoni dei Beatles . Noi dal canto nostro abbiamo cancellato dalla nostra vita quelle due ore. Non ricordavamo niente !!!!

Ci stiamo avvicinando alla STORIA!

Ricompare Evio; il nostro amico e’ in condizioni pietose. Briaco e triste, ma parecchio triste. Ce l’ha con la sfortunata di turno che, senza saperlo, aveva scatenato in lui l’AMORE !!

Questo, come certo sappiamo bene, e’ un tratto del carattere di Evio con cui spessissimo abbiamo dovuto fare i conti. Quando si innamorava ( molte volte non corrisposto) erano cazzi per tutti.

L’unico di noi, che assieme a Guido, ha la capacità di dare una svolta alla serata.

L’unico la cui fantasia e voglia di vivere ci ha da sempre contagiato.

L’unico tra noi che riesce a trasformare un  sogno in realta’.

Quando calava l’amore su di lui, cambiava e si trasformava in un baca cazzi terribile. Per fortuna e’ intervenuta la maestrina genovese a mettere fine a questi tristi periodi.

E’ talmente briaco che farfuglia parole incomprensibili, concetti psichedelici ma…

Ma soprattutto mentre parla sbava e sputacchia, chiaro segno di pericolo etilico in arrivo.

Veloce conciliabolo sul da farsi.

E’ da vedere una scena in cui 3 briachi ( Guio, , Pippo ed io) e 1 sobrio a meta’  ( Fabio)  cercano di trovare linimenti alla sbronza altrui. Alla fine decidiamo, visto che la situazione è allarmante, di ficcare il genovese in vasca con la testa sotto la doccia in modo che sbollisca i fumi dell’alcool.

Saliamo al bagno e ficchiamo Evio nella vasca. Apriamo l’acqua e preghiamo Squalone, sempre immerso nella testa dentro il cesso,   di dare un occhiata al derelitto. Scendiamo e riprendiamo a cazzeggiare.

Passa il tempo e noi ci dimentichiamo completamente del “ bagnante” quando sentiamo chiaramente una riposante e armoniosa melodia  molto “ new age”.

Il dolce scorre delle acque e’ da sempre un must nel genere musicale “ new age”, ma nel 1982 era ancora sconosciuto nella gran parte d’Italia. E allora cush’e’ ?

Ci chiari’ tutto il buon Squalone, che dall’alto del pianerottolo del bagno, abbracciato alla tazza del cesso che aveva sbarbato dal pavimento ci comunicò che il diluvio universale si stava per abbattere su di noi. Infatti il buon Evio aveva funzionato da tappo e l’ acqua stava tracimando dalla vasca e stava formando delle pittoresche cascatelle lungo i gradini. Very nice !!!!

Corsa per le scale sino al bagno e … Evio immerso sino al collo nell’acqua che stava borbottando di non so quale  discorso su quale donna.

La faccenda si fa seria.

Non tanto per la casa che ormai inizia a mostrare chiari segni di vandalismo, ma seria in quanto il nasone genovese è veramente in condizioni pietose e ai nostri occhi allenati  quella che all’inizio sembrava una semplice sbronza ora si è trasformata in una situazione allarmante. Nel frattempo la Filpas, comparsa da una nuvola di zolfo, ci dice che il buon Evio sta utilizzando uno psicofarmaco che, solo il giorno dopo, si chiarì essere una di quelle cazzate che danno i medici per aumentare la capacità di concentrazione.

Ma datemi qualcosa di divertente da fare o pensare e vedete come mi concentro, maremma maiala !!!

Comunque al momento la situazione è la seguente.

Stato semicomatoso alcolico in individuo in terapia con psicofarmaci.

Nel 1982 avevo forse appena fatto l’esame di  anatomia umana normale ( quella anormale mi sono chiesto molte volte quando mai l’avrei studiata ) ma sapevo benissimo che alcol e psicofarmaci non vanno d’accordo e che bisogna tener sveglio il soggetto.

Ai giorni nostri non ci sarebbero stati problemi. 118 e via al Pronto soccorso piu’ vicino.

Tante volte, durante il turno di notte in ospedale, quando vengo chiamato al Ps per qualche infarto o aritmia, mi capita di vedere ragazzi più o meno giovani sdraiati in barella a smaltire la sbronza. Non posso fare a meno di pensare a noi e alle volte che ci siamo svegliati in una proda o in una concimaia non ricordando assolutamente come avevamo fatto ad arrivare sino a lì.

Se avessimo dovuto ricorrere alle cure mediche tutte le volte che qualcuno di noi era ubriaco avremmo fatto la conoscenza di tutti i medici ospedalieri della zona. Ma questo, come direbbe Fabio, e’ un altro discorso.

Ordunque

Evio incapace anche di parlare ci preoccupa molto e allora Guido, Fabio ed io decidiamo di portalo fuori per una passeggiata. Il poveretto è  incapace di stare in piedi da solo figuriamoci di muovere qualche passo. Non c’e’ problema !!! lo afferiamo sotto le braccia e di peso lo portiamo di fuori e iniziamo a camminare nella strada che porta a Cellole sotto un cielo stellato . Solo il chiarore della luna illumina i nostri passi incerti. Il peso dell’amico viene distribuito equamente con frequenti cambi e via nella notte.

Come ho detto all’inizio era una splendida serata che a questo punto si è trasformata in una notte bellissima. Aria frizzantina ma non fredda, la dolce campagna toscana che ci circonda e quasi sicuramente una volpe che osserva stranita 3 energumeni che ne trascinano un altro lanciando nella notte strani urli.

PARLA EVIO, PARLA DICCI QUALCOSA !!!

MMMFFFHHH ! SBRONG! PUUUFF !

PARLA MAREMMA PUTTANA PARLA !!!

Il buon Guido sempre ricco di geniali pensate interviene per facilitare l’eloquio del genovese.

PUMF !!!!

AAARGHH !!  DIO CHE MALE !!!

Cosa aveva escogitato l’allora giovane capotondo. Semplice se Evio non riesce a parlare con le buone lo faccio parlare con le cattive e allora

PUMF!!!

Ovvero una pestata tremenda data con i suoi stivali da pompiere sul piede del meschino.

Peso dello stivale da pompiere 1 chilo ( con mastercard), peso di Guido  100 chili ( con mastercard) che calavano sul piede di Evio ( e il fare ciò non ha prezzo).

Il risultato era assicurato, per ogni pestone c’era almeno 1 minuto di imprecazioni genovesi emesse da Evio.

Ad un certo punto il comatoso espresse un desiderio.

MMMFHHH !!!  ROLF !!!! DEVO PISCIARE

E allora piscia !!!!!

Già più facile a dirsi che ha farsi.  Il poveretto non riusciva nemmeno a trovarsi la lampo dei pantaloni figuriamoci il resto.

Gli amici, come ben sappiamo, si vedono nel momento del bisogno MA …

Ma I VERI SAGGI, non possono esimersi davanti a una situazione potenzialmente divertente anche se possono mettere nella merda un amico e allora

“IO STUDIO LINGUE” Dice Guido con voce stentorea

“ E IO STUDIO ECONOMIA E COMMERCIO” Aggiunge il Buon Fabio

BARBACCIA, TOCCA A TE …….SEI TU IL MEDICO !!!

Ma andate a fare in culo voi e anche i miei studi medici. Con la scusa che ero studente di medicina mi sono trovato a soccorrere tutti i briachi del gruppo, a mettere la mia supposta scienza medica ( e non ho utilizzato a caso il termine) a disposizione di chiunque si sentisse in diritto durante, le nostre feste, di avere qualche problema di salute.

Mi ricordo ancora un ultimo dell’anno quando Minestrina, affetta da spaventosi mal di schiena, decise di sentirsi male alle 23.50. Io a bacarmi i coglioni con la veneziana in cucina di Guido e voi ( anche tu PIPPO che eri l’allora fidanzato di Bostik) a festeggiare il passaggio dell’anno in altra stanza. STRONZI !!!!

Vabbe’ !!!  zip , e giù la lampo.

Veloce  ravanata nel pacco di Evio e

oplà ecco lo jibelù fuori.

“Pissi, pissi…. E dai Evio fatti questa Pisciatinamormoro nella notte. E gli altri?

Naturalmente ridevano come pazzi e li capisco, Evio che piscia con lo jibelu tenuto da Barbaccia !!! Niente da dire INDIMENTICABILE.

Ora svelero’ un segreto che ho tenuto dentro di me per anni, in quanto mi vergognavo di aver fatto questo ai miei amici ma, riscrivendo il racconto, la rabbia per essere stato usato quale vittima sacrificale si e’ fatta di nuovo sentire imponente.

Finita la pisciatina vi lascio immaginare come doveva essere bagnata la mia mano, e se non lo immaginate ve lo spiego io BAGNATISSIMA.

“ ovvia, fatta !!! Ragazzi prendetelo voi che mi asciugo la mano nell’erba”

La mano venne asciugata ma era quella con cui tenevo in basso l’elastico delle mutande e, quindi caro Guido, la mano con cui ti accarezzai il capo era quella pisciosa e te caro Fabio non ti domandasti come mai sentivo impellente il bisogno di batterti piu’ volte le spalle per incoraggiarti sulla strada del ritorno.

Vendetta, tremenda vendetta !!!!

Ritorniamo a casa e la situazione sembra migliorata. Il genoano almeno riesce a stare seduto da solo e non sputacchia più. La nostra esperienza ci dice che il peggio è passato e quindi possiamo concludere la serata molto più tranquilli.

Finiamo gli avanzi alcolici e poi decidiamo di tornare a Sangi e portare a letto il buon Evio.

Non ci giurerei ma mi pare fossimo Guido. Io e Creazzo

Arriviamo in vicolo del  Corbizzo sotto casa di Evio ( che a quel giro) era venuto a Sangi da solo.

“ Evio dacci le chiavi di casa”

  MMFHHH, IAWWNNN, BURP, MMFHH”

“ Via ragazzi fruchiamo nelle tasche”

Fazzoletti di carta, portafoglio, due spiccioli e nient’altro.

“Come nient’atro??”

“ Ovvia, le chiavi e un ci sono !!!!”

“ E ora come cazzo si fa?”

A quel punto analizziamo due possibilità e vi giuro che a ripensarci ora  mi vengono i brividi di paura a pensare che REALMENTE saremmo stati disposti ad attuarli se un barlume di coscienza non ci fosse venuto in aiuto.

Prima ipotesi 

“ si butta giù la porta di casa”

“Meglio lasciar stare altrimenti Salvatore scopre tutto”

 

Seconda ipotesi

“ ci tiriamo su e sfondiamo la finestra e apriamo da dentro”

Io e Guido sotto e Creazzo sopra a tentare di arrivare alla finestra ,la quale non sarebbe nemmeno poi tanto alta e quindi il tutto sarebbe stato fattibile se, non fossimo comunque anche noi imbenzinati  ben bene.

Ci rendiamo ben presto conto che anche questa soluzione ci avrebbe messo a rischio fratture o ernie inguinali e quindi abbandoniamo il tentativo.

E ora che cazzo si inventa?

Ma dove cazzo le ha messe le chiavi questa fava brillata?

Mentre parliamo ci giriamo per chiedere ad Evio se si ricordasse dove poteva averle messe.

Ma il nostro amico non c’era. O meglio non era nel posto dove lo avevamo lasciato. Era comodamente accucciato sulla grata della fogna che passa davanti all’uscio di casa sua e stava CACANDO.

Che incredibile esempio di civilta’ e rispetto della cosa comune. Non stava cacando per strada ma stava defecando su una fogna in modo che le sue deiezioni non rimanessero ad ingombrare il vicolo.

Il fatto che attraverso la grata uno Stronzolo non ci sarebbe mai passato era di secondaria importanza, quello che conta e’ l’intenzione ecologica del nostro amico.

Ed eccoci qua.

Quattro amici persi nella notte sangimignanese che ci avvolge con il suo silenzio.  Tutto e’ ovattato; rumori, suoni, parole . Intorno a noi una aria umida, piena di odori a noi conosciuti e quindi rassicuranti.

 Dio se potessi fermare il tempo !!!!

Se i ricordi potessero essere messi in un lettore Cd ed ascoltati ora sentirei una splendida melodia ( casomai natalizia) di quelle che ti scaldano il cuore e ti inumidiscono gli occhi per l’emozione che  ti risvegliano dentro.

Per me, solo la musica riesce a toccare quelle intime corde che entrando in vibrazione mi rasserenano in un istante, mi permettono di sognare a occhi aperti e di sentire che in questo porco mondo esistono persone che con la loro sola esistenza mi hanno reso felice !!!    

Bisogna trovare una soluzione !!!

Ma la fava non e’ stato con la Filpas in camera da letto’” fa uno di noi

“ E’ vero, forse le ha lei?”

Il perche’ una dolce ragazza dovesse avere le chiavi di casa di Evio non era dato sapersi e noi infatti non lo sapevamo ma  con la risolutezza che da sempre ci contraddistingue decidiamo di andare a casa della donzella a chiedere conto della scomparsa dei chiavistelli.

 Ma la Filpas abita a Montagnana  e ci vuole la macchina.

Creazzo ne e’ sprovvisto, Guidone traccheggia e io FAVA decido che la macchina di Cecchino parcheggiata in Sant’Agostino  ci giunge comoda come un destriero ad un impavido cavaliere medievale lanciato a salvare i suoi amici dal drago  .

Sulla  via ci fermiamo e io mi impadronisco truffaldinamente della chiavi del destriero che i’ mi babbo teneva appese al collo. No dai scherzo erano in cucina.

La BMW di mio padre aveva qualche tratto che la caratterizzava  tra tante altre autovetture parcheggiate in piazza Sant’Agostino. Pur essendo ormai 5 anni che trasportava la mia famiglia era sempre dotata delle “ originali” foderine di plastica che avvolgevano i poggiatesta anteriori.

Questo per far capire che quella non era una macchina ma un oggetto protetto dall’intendenza delle belle arti, dall’unesco, dal fondo per la protezione dell’ambiente. Insomma era perfettamente pulita, in ordine. Credo che Cecchino al mattino pettinasse il vellutino che ricopriva i sedili per mantenerlo “ in forma”.

Brum, Brum e via nella notte direzione “ salvare il nostro amico” . Credo che anche quella volta, senza saperlo, eravamo in missione per conto di Dio.

Casa della Filpas. Ore 5 del mattino come minimo. BMW rosso fegato parcheggiata nel buio del cortile della casa della donzella.

DRIIN…..  DRIIN… DRIIIIIN…. DRIIIIIIN.

Maremma maiala e un c’e’ nessuno !

CIOK, una luce si accende dietro una finestra oscurata dalle persiane.

Si sentono dei passi pesanti che si dirigono verso la porta di casa.

Una domanda posta con una certa irritazione mista a timore rompe il silenzio che ci circonda

CHI E? ???

“Siamo noi” risponde il buon Guido

Se non eravate della scena vi prego di utilizzare un po’ di immaginazione per vivere al meglio la scena.

Siamo noi !!

Gia’ e chi cazzo siamo noi ?

Ai tempi odierni saremmo già stati circondati dalle forze di polizia chiamate dal padrone di casa, giustamente insospettito che il giorno appresso sarebbe stato nominato al telegiornale per l’ennesimo furto in villa.

Ma allora erano altri tempi e alla peggio a quell’ora poteva suonare la finanza per un controllo fiscale a sorpresa.

La posta si apre cigolando, E VOI CHI SIETE ???

Guido da perfetto gentleman inizia il discorso salutando, cosa che il villico non aveva fatto.

BUONASERA. Attimo di riflessione da parte di babbo che scrutando l’orizzonte si accorge che l’alba non e’ tarda a venire .

BUONGIORNO rettifica il pignolo questuante.

SENTA NOI SIAMO AMICI DI EVIO, LEI NON LO CONOSCE MA E’ UN NOSTRO AMICO CHE ORA E’ IN MACCHINA.

E con il dito indica un imprecisato punto nel buio dell’aia dove era parcheggiata la BMW che pero’, a causa del colore mimetico rosso fegato  non e’ che si notasse un granche’ nelle tenebre.

QUESTO NOSTRO AMICO NON RIESCE A TROVARE LA CHIAVI PER TORNARE A CASA E ALLORA SI PENSAVA CHE, FORSE, LE POTREBBE AVERE SUA FIGLIA !!

Ora se un giorno mi si presenterà uno come Guido, alle 5 di mattina , a chiedere se la Silvia ha per caso le chiavi di casa di un illustre sconosciuto credo che la mia reazione sarebbe ben diversa da quella che ebbe il padrone di casa che,anche se non proprio gentilmente, ci chiese

E PERCHE’ LE DOVREBBE AVERE LA MI FIGLIOLA.

E Guido candido e pignolo all’estremo

MA, E’ STATA TUTTA LA SERA IN CAMERA DA LETTO CON EVIO E ALLORA NOI SI PENSAVA CHE..

Non ci viene dato nemmeno il tempo di finire la frase che il villico inizia a proferire strani urli

BRUTTA MAIALA SCENDI CHE CI SONO I DELINQUENTI DEI TUOI AMICI  CHE HANNO PERSO LE CHIAVI DI CASA

Un implorante “ ho babbo che voi?” si senti’ giungere dal piano in alto.

Passi veloci giu’ per le scale.

CIAFF !!!

 Ecco dove sei stata stasera, ma te un t’esci più per il resto della tua vita.

Nel frattempo la porta ci e’ chiusa in faccia ( che mancanza di educazione ) senza una risposta chiara e precisa sulle chiavi.

Continuando le invettive e i CIAFF ci viene il sospetto che , forse, il risuonare il campanello non e’ tra le opzioni migliori che abbiamo per risolvere il nostro problema.

Talvolta una frase , una parola detta nel momento giusto e con il tono confacente illumina con il suo significato il buio di questa vita. Rendere perfettamente uno stato d’animo con una frase e’ riuscito solo ad Ungaretti ed ecco che il nostro poeta ermetico Guido affermare con voce stentorea e espressione decisa

                “QUESTI CONTADINI E UN SONO SPORTIVI”

Che dire, sublime riassunto di cio’ che tutti pensavamo del padre della FILPAS.

E ora?

E’ praticamente mattina, le stelle che fino a quel momento erano state a guardare le nostre avventure lasciano il posto a un chiarore che all’orizzonte preannuncia il nuovo giorno.

L’aria piu’ che frizzantina e’ proprio diaccia e decidiamo di ritornare a Sangi

Guido si offre di accogliere Evio a casa sua e poi domani ( ovvero oggi) si vedra’.

Riprendiamo il destriero e ripercorriamo la strada del ritorno e nel farlo mi torna in mente una parte dell’annuncio della vittoria della prima guerra mondiale a firma del generale Diaz che, a causa di vicissitudini liceali, avevo dovuto buttare a mente.

I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU’ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA

Nel mentre affronto a velocità adeguata alla situazione alcolica che ancora, anche se in via di esaurimento, mi attanagliava ecco che attraversa la carreggiata uno splendido esemplare di istrice.

Evio che era davanti mormora “ un istrice, un istrice” e poi inaspettatamente vomita tutto l’abbondante contenuto del suo stomaco sui seggiolini in velluto, sui tappetini che pur essendo di plasticaccia erano venerati da mio padre come se fossero di ermellino. Inonda con il suo vomito tutta la parte anteriore , lato passeggero, del mezzo idolatrato da Cecchino.

E ora, porca M…. na che cazzo faccio.

Ci fermiamo , puliamo alla meglio Evio con la sua maglietta che gettiamo nel campo e poi ci rendiamo conto che e’ rimasto in mutande . Io mi tolgo la maglietta della salute e, novello San Martino ,ne faccio dono al meschino. Riprendiamo la macchina e dopo pochi minuti siamo sotto casa di Guido.

Ok Guidone, io pulisco e vado a casa a dormire ci vediamo dopo.

Lascio il gruppo e parcheggio in una Piazza Sant’Agostino illuminata da uno splendido sole mattutino e metto piede  in casa alle 7.00 e invece di andare a nanna prendo una bacinella dove mettere dell’acqua, sapone di marsiglia, spugna e ritorno a tentare di ripulire il danno.

Dopo mezz’ora che tento inutilmente di rendere presentabile il vellutino di merda decido che il bisogno di sonno supera il terrore della reazione di mi caro babbo.

A casa.

Trovo i miei in piedi che non essendosi accorti del fatto che non ero tornato a casa a dormire non sono incazzati e anzi mi chiedono come e’ andata la serata.

“ Oh babbo,senti, eh mi dispiace ma ieri sera si e’ sentito male Evio e c’e’ toccato portarlo in ospedale e visto che sono studente in medicina mi sono sentito in dovere di accompagnarlo io con la tua macchina”

Vabbe’ pazienza, ora come sta’?”

“ meglio. Molto meglio. Ma il problema e’ che ha vomitato in macchina !!!!! Non ti preoccupare pago io il lavaggio”

“Ma dimmi un po’, ma sei tornato a dormire stanotte?”

Momento cruciale, qui mi gioco tutto. Racconto cazzata che se scoperta obbliga Cecchino a incazzarsi e a punirmi oppure racconto la verità?”

Propendo per la seconda ipotesi e racconti tutto.

A quei tempi ero sicuro di essermi sbagliato nel leggere negli occhi di mio padre, durante la descrizione dell’accaduto, un’espressione di divertimento e di malcelato orgoglio.

Ora sono sicuro che invece, Cecchino si divertiva come un matto e che in fin dei conti era contento che quella fava di su’ figliolo si divertisse come un matto senza combinare casini irrecuperabili.

Morale della storia dopo 10 minuti ero a letto a ronfare con la sicurezza che tutto era apposto. Per la cronaca pero’ il lavaggio lo pagai veramente io. Mio padre per venirmi incontro lo detrasse in comode rate dalla mia paghetta settimanale e fu’ talmente generoso che le rate erano a interessi ZERO !!

Nel pomeriggio vengo chiamato da mia madre che, al contrario di Cecchino, era molto meno sportiva e che per tale motivo era stata raggirata dal caro babbo con una fantasiosa storia di intossicazione alimentare.

Luca, sveglia ci sono Guido ed Evio che ti cercano.

Mi alzo e mi precipito alla porta.

Ora che cazzo e’ successo

E invece trovo i miei amici tranquilli e apparentemente riposati. L’unica cosa e’ che paiono incazzati come bestie tra loro.

Evio porta ancora la mia maglietta, Guido ha una diavolo per capello e allora i capelli c’erano.

“ Oh ragazzi com’e’ andata”

“E Guidone piuttosto risentito

“ spiegaglielo te a questa fava che cosa ha combinato ieri notte”

“ non e’ vero non posso aver fatto tutto quello che dici e non ricordare nulla. Mi stai prendendo per il culo ma non e’ un bello scherzo dovresti farla finita”

“ SCHERZO ?????? Ma io inculo te, la Filpas, i babbo della Filpas e anche ( con molta attenzione)  l’istrice”  Urlo sul   viso alla fava nasuta . E’ tutto vero quello che ti ha raccontato Guidone stanotte hai fatto un casino della madonna !!!!

IMPOSSIBILE

Molti anni dopo avrebbe detto

ASSOLUTISSIMAMENTE NO !!!!

E allora, caro Evio vai in culo !!!!!

ASSOLUTISSIMAMENTE  SI !!